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Impara l'arte

Gurudipendenza

Conosco una persona, credente e adulta, che racconta ogni minimo particolare della sua vita e di quella di sua moglie a quello che lui chiama il suo “mentore”, e non prende una decisione senza il suo consiglio e, cosa ancora più seria a parer mio, la sua approvazione.
Insomma, quel tale si è fatto il suo guru evangelico, per cui non si muove foglia che il guru non voglia! Incredibile e pericoloso.

È però diventato abbastanza di moda, nei nostri ambienti evangelici, discepolare e essere discepolati, cioè fare riferimento a una persona da cui imparare a vivere come buoni credenti. Per cui alcuni ne hanno fatto un alibi.

“Mi comporto male, perché nessuno mi ha mai discepolata!” mi ha detto una ragazza poco tempo fa. Eppure era inserita in una buona chiesa, aveva sentito spiegare la Bibbia da anni, e molto bene, e era membro di un gruppo giovanile ben guidato. Ma cosa voleva di più?

È vero che il Signore Gesù ha chiamato dei discepoli e li ha istruiti, mentre attraversavano in lungo e in largo la Palestina. È vero che l’Apostolo Paolo si faceva accompagnare nei suoi viaggi da uomini che collaboravano con lui e imparavano da lui. È vero che Paolo ha detto a Timoteo di insegnare a altri quello che aveva imparato da lui.

Ma fra questo e diventare guru o gurudipendenti ci corre! Perciò, attenzione!

Se credi di essere “guru” ricorda che...

Non sei infallibile

Il migliore credente e quello con più esperienza ha sempre la terribile possibilità di sbagliare.
Non conosce tutti i lati di tutte le questioni e non può sempre saper quale sia il vero bene di una persona, a meno che non sia rivelato chiaramente nella Bibbia.

Non ti rendere indispensabile

Insegna al tuo discepolo come discernere la volontà di Dio, quali siano le dottrine basilari della Bibbia, inculcagli i principi dell’etica cristiana e poi obbligalo a camminare con le sue gambe. Lo Spirito Santo farà il resto.
“Mi piace tanto un ragazzo, ma non è credente, però è fantastico!” mi ha detto una ragazza perdutamente innamorata.
“Cosa dice la Bibbia?” ho chiesto.
“Che non lo devo sposare...”
“E allora?”
Grazie a Dio, ha capito.

Incoraggia il tuo discepolo a leggere la Bibbia per conto suo e a frequentare le riunioni della chiesa. Controlla se ascolta quello che viene insegnato, abitualo a leggere dei buoni libri, aiutalo a collaborare nella chiesa.

Stabilisci dei limiti

Un nuovo credente è come una pianta che deve mettere radici solide e ha bisogno di cure speciali. Ma non per sempre. Stabilisci che lo seguirai per tre, sei mesi. Ma poi fermati.

Lascialo sbagliare

Ha una sua volontà e deve capire le sue responsabilità.
Più ti rendi necessario per tenerlo sui binari e più male gli farai.

Se hai voglia di avere un “guru” ricorda che...

“Qualsiasi uomo o donna credente ha i piedi di argilla. Una volta o l’altra ti deluderà.”

Questa frase me l’ha detta cinquant’anni fa un uomo che rispettavo molto. Non l’ho mai dimenticata e quanto mi è stata utile! Non mi ha fatto la stima degli uomini di Dio, ma ha ridimensionato le loro debolezze.

Sii un buon “bereano”

Confronta tutto quello che uno ti dice, anche se lo consideri un guru, con la Parola di Dio.