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Risposte a domande

Che cosa significa ricevere Cristo?

L’Apostolo Giovanni nel primo capitolo del suo Vangelo, versetti 11 e 12, dice: “Cristo è venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto, ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figlioli di Dio, a quelli, cioè, che credono nel suo nome”.

Giovanni parla prima di tutto del fatto che il Signore è venuto fra il suo popolo di Israele, dal quale, però, fu respinto, in quanto gli Israeliti non credettero in Lui come nel Messia, inviato da Dio, non lo riconobbero come tale e rifiutarono di ubbidirgli. Poi, per contrasto, afferma che a coloro che lo ricevono viene dato di passare dallo stato di figli di Satana (Giovanni 8:44) a quello di figli di Dio.

Come si riceve Cristo? Per mezzo della fede. “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figlioli di Dio, a quelli, cioè, che credono…”. L’unico mezzo per appropriarsi di Cristo è la fede. Non una fede vaga e indefinita, ma una fede precisa in qualche cosa. Infatti, il versetto continua dicendo: “A quelli cioè che credono nel suo nome”.

Il nome del Signore Gesù Cristo implica molte cose. Infatti Gesù significa “Salvatore” e Cristo significa “l’Unto, mandato da Dio”. Per ricevere Cristo, allora, bisogna accettare e credere per fede che Egli è il Signore, il Salvatore mandato da Dio per espiare il peccato dell’uomo peccatore. E non si tratta neppure solo di un riconoscimento intellettuale del fatto che Cristo è il Salvatore, ma anche di un’appropriazione personale, che impegna totalmente, dei suoi meriti e del valore del suo sacrificio, senza il quale non ci sarebbe per l’uomo alcuna speranza di salvezza.

Fin qui il pensiero biblico.
È opinione diffusa, invece, che Cristo si riceva accostandosi al sacramento della comunione.

Questa opinione non trova nessun appoggio nella Bibbia per i seguenti motivi:

  • Il sacrificio di Cristo è stato compiuto una volta per sempre (Ebrei 9:12,24,25,26; 10:10,12,14) e non può essere ripetuto. Affermare che l’ostia contenga il sangue e la carne di Cristo è arbitrario e infondato, in quanto Cristo ha lasciato l’ordinanza della Santa Cena quale ricordo della sua morte fino a che Egli torni (1 Corinzi 11:26).

  • Cristo ha promesso di dimorare spiritualmente (e non materialmente) per mezzo dello Spirito Santo nel cuore di chi crede (Giovanni 14:15-17; 15:4; 16:7).

  • Nella Bibbia non viene mai attribuito una valore sacramentale, cioè conferente grazia santificante, ad atti i quali non sono che l’espressione tangibile di realtà spirituali che devono essere già state sperimentate dall’individuo. La Santa Cena infatti è l’espressione della comunione spirituale, per mezzo della fede, con Cristo, il pane della vita datosi per la salvezza del mondo, e con tutti coloro che sulla terra compongono il suo corpo, cioè la chiesa dei redenti (1 Corinzi 10:15-17; 11:23,34).