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La Voce del Vangelo

La VOCE settembre 2014

Hai cinque minuti?

“Mamma, è vero che non mi vuoi bene?” La piccola Luisa, con le lacrime agli occhi, tirava la gonna della Mamma.
“Che sciocchezza, amore mio! Certo che Mamma ti ama! Perché mi fai una domanda del genere?”
“Perché alla Scuola domenicale la signora Ester ha detto che Dio risponde sempre alle nostre preghiere perché ci ama. E invece tu a me non rispondi sempre quando ti chiedo qualcosa…”
La Mamma capiva che la questione era importante, ma aveva altro da fare e i minuti contati: una risposta adeguata avrebbe ritardato il pranzo. Che fare? Ha scelto bene e ha fatto l’unica cosa che importava. I fratelli di Luisa potevano certamente aspettare cinque minuti di più per mangiare.
Così si è seduta su una sedia in cucina, ha preso Luisa fra le braccia e le ha domandato: “Scusami, cara, cosa mi avevi chiesto che non ti ho risposto?”.
“Ti avevo chiesto l’altro giorno se mi fai sposare Gianni quando sarò più grande, ma hai detto che eri troppo occupata per rispondere… Io però lo voglio sapere…”
La Mamma ci ha pensato su un momento e ha guardato l’orologio. Forse il pranzo sarebbe stato rimandato di più di cinque minuti! Ma doveva rispondere.

La risposta che tutti aspettano

Una malattia incurabile? La perdita del lavoro? Un figlio che si mette male? Un malinteso triste che crea attrito? Come mai Dio lo permette? Come cercare di rimediare?

Anche tu hai delle domande alle quali aspetti la risposta? Purtroppo, ne abbiamo tutti. E a volte abbiamo paura che la risposta non esista. Forse “la” risposta no, ma “una che può soddisfarci”, sì.

L’altro giorno una sorella in Cristo, molto “intensa”, mi ha domandato: “Se Dio ha tutto sotto controllo, come mai il mondo va male? Sempre peggio!? Perché non fa nulla?”.
Suo marito, non credente, mi fissava con gli occhi stretti, come per dire: “Vediamo come ti tiri fuori da questa domanda!”. E dovetti ammettere, fra me e me, che qualsiasi mia risposta non l’avrebbe mai convinto, dato che, a priori, escludeva l’esistenza di Dio.

E qui ci sono già due cose importanti da comprendere. La Bibbia dice che “chi si accosta a Dio deve credere che Egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6) e noi lo crediamo. Il mondo contiene prove sufficienti per convincere qualsiasi persona, non prevenuta o scettica, che Dio esiste, che è il Creatore dell’universo e che è buono (Romani 1:18-23).
Però, la Bibbia dice anche che il non credente affronta il problema dell’esistenza di Dio da cieco. Paolo scrisse: “Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione; per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo” (2 Corinzi 4:3,4).

Sappiamo dalla Bibbia non solo che esiste Dio, ma che esiste anche Satana. Il diavolo “è stato omicida fin dal principio… Quando dice il falso, parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Giovanni 8:44). Si oppone a Dio con tutta la forza, tenendo gli uomini nelle tenebre e in schiavitù spirituale, finché Dio non lo relegherà eternamente all’inferno, il luogo creato proprio per imprigionarvi lui e i suoi seguaci.

Nel frattempo, Dio sta permettendo a Satana, per motivi che non ci ha rivelato, di spingere l’uomo sempre più in basso nella sua ribellione a Dio. Così l’uomo rivela tutta la cattiveria e l’orrore di cui è capace. Ma non è segno di debolezza o di un errore di Dio, perché al momento prestabilito e promesso Lui interverrà sconfiggendo per sempre sia gli uomini ribelli sia Satana stesso.

Dio permette, ma non approva, la malvagità di Satana. Così, malattie e morte, contrattempi e prove fanno parte della vita umana. Grazie a Dio, ci ha promesso che non saremo mai provati oltre i limiti del suo potere di liberarci e che ci offrirà sempre una via di uscita vittoriosa (2 Corinzi 10:13). Ogni prova, ogni domanda avrà, finalmente, la risposta vittoriosa di Dio.

Come misuri la tua fede?

Molti credenti pensano di aver poca fede. E potrebbe anche essere vero. Siccome la Bibbia stessa spiega come la fede può crescere, si può concludere che la “fede” esista in formati e misure diversi.
Gesù, una volta, ha parlato di fede piccola piccola, grande solo “quanto un granello di senape”, dicendo che anche se considerata così piccola e di poco valore potrebbe addirittura far vedere miracoli (Luca 17:6).
E ha parlato anche di fede grande grande: “Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande!” (Matteo 8:10). In questo racconto Egli ha fatto capire che una fede simile l’aveva stimolato a intervenire immediatamente in un problema molto grave.

Ma, perché alcuni hanno una fede grande e altri una piccola? È una questione di buona fortuna? Di carattere? Di un dono di Dio senza spiegazione?
Nessuna di queste risposte è giusta.
L’apostolo Paolo non aveva dubbi. Egli ha scritto una frase che potremmo quasi considerare come una “regola” di fede, anche se da sola non è sufficiente. Egli scrisse: “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17). Leggere e ascoltare “la parola di Cristo” si riferisce, come minimo, a ciò che le Scritture rivelano su Cristo, la sua Persona, la sua opera, e il suo trionfo sul peccato e la morte. Questo, infallibilmente, stimola, fa crescere e aumentare la fede.

Ogni “fede” non fondata e cresciuta in questo modo è instabile, debole, immatura, mancante di sostanza e conoscenza.
Ovviamente le Scritture, per fondare e stimolare una fede forte, pratica e vissuta, devono essere lette, studiate, meditate e assimilate. Per questo abbiamo tradotto e pubblicato dei commentari fedeli alla Bibbia. Il commentario non si sostituisce alla Bibbia né aggiunge altre verità a quelle rivelate nelle Scritture, ma è utilissimo per capire le parole e il senso delle frasi bibliche. È un aiuto per tutti, per chi comincia a leggere la Bibbia per la prima volta, come per chi la legge da molti anni. 

La “Super offerta” dei nostri 5 commentari (vedi VOCE di maggio 2014) è ancora valida. Sono disponibili i commentari sulla lettera ai Romani (in 2 volumi), 1 e 2 Timoteo e Tito. Perché non ordinare anche un solo commentario e cominciare a leggere e studiare la Bibbia con perseveranza? Noi siamo convinti che così crescerà la tua fede, piccola o grande che sia.


Le cose che non si vedono (ancora)

Non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.
Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, se pure saremo trovati vestiti e non nudi.
Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore.
Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo.
(2 Corinzi 4:16 – 5:9)

— Guglielmo Standridge