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La Voce del Vangelo

La VOCE gennaio-febbraio 2015

2015

L’anno nuovo è cominciato da un bel pezzo, i brindisi per fortuna e prosperità sono solo un ricordo sbiadito ormai. Per molti, oggi ci si risveglia con gli stessi problemi e preoccupazioni del giorno prima. Forse anche tu ti trovi in una situazione difficile che non comprendi? Forse non hai ricevuto ancora le risposte che aspettavi alle tue preghiere? E se ti dicessi che ho da darti le migliori notizie possibile? Leggi e gioisci.

Dio governa e controlla ogni cosa. “Il Signore ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo dominio si estende su tutto” (Salmo 103:19). Nell’Anno Nuovo non abbiamo alcun bisogno di temere le notizie che sentiremo e leggeremo!
E poi senti questa: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace” (Salmo 115:3).

Che effetto hanno su di te queste due verità assolute? Ti incoraggiano? Potrebbero essere la roccia su cui basare le tue preghiere e speranze per il 2015?

Il versetto 3 del Salmo 115 parla di ciò che fa il “nostro” Dio, non un dio qualunque che molti seguono. Quel “nostro” si riferisce a un rapporto stretto, personale con Lui ed esprime una relazione senza ostacoli fra noi e il “nostro Dio”. Continua a leggere a ti spiegherò ciò che voglio dire.
Ma, prima, un’altra buona notizia. Sarà forse in quest’anno che “il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore” (1 Tessalonicesi 4:16,17)?

È certo che “Per sempre, Signore, la tua parola è stabile nei cieli” (Salmo 119:89). Di questo possiamo essere assolutamente sicuri.


Nel 2015, “Salute e Soldi” che desideri?

Milioni di persone sono convinte che il Signore abbia promesso a tutti i “veri credenti” “salute e soldi” e che Dio sia obbligato a rispondere positivamente alle preghiere di coloro che hanno “abbastanza fede”.
Quando poi, inevitabilmente, rimangono delusi, si convincono che Dio non vuole loro bene e gli si rivoltano contro. Se la prendono con i predicatori del vangelo di “Salute e Soldi” che li hanno ingannati con l’intento di riscuotere delle offerte più abbondanti. È vero che alcuni di questi vivono in palazzi principeschi e girano il mondo nei jet privati, ma il segreto della loro dottrina pare funzionare meglio per loro che non per i loro seguaci!

Tanto per cominciare, sembrerebbe un po’ contraddittorio che i seguaci o i  promotori di questo falso vangelo ostentino il diritto di vivere a livelli stratosferici, mentre il Signore che predicano e professano di seguire, girava la Palestina a piedi senza neanche un posto “dove posare il capo”. Neppure gli apostoli riuscivano a vivere nel lusso privi di dolori e mali e con la pancia sempre piena. Sarà perché non avevano “abbastanza fede”?
No, purtroppo, il vangelo di “Salute e Soldi” è un vangelo falso e ingannevole, che porta soldi solo a chi lo promuove, lasciando migliaia o milioni a bocca asciutta.

Gli apostoli Pietro e Paolo hanno pregato per alcuni malati che Dio ha sanato, ma non hanno mai fatto illazioni che fosse il loro “mestiere” guarire tutti, e mai hanno detto che possedere “Salute e Soldi” fosse il risultato né del predicare il Vangelo né del crederlo. Al contrario, le sofferenze facevano parte della vita normale di Paolo: “in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra” (2 Corinzi 6:4-7). Non sembra aver avuto troppe esperienze di “Salute e Soldi” da raccontare, né vissuto una vita da principe!
Ad un certo punto uno dei suoi apprezzati collaboratori si era ammalato e, non potendo aiutarlo, Paolo l’ha dovuto lasciare indietro: “Erasto è rimasto a Corinto; Trofimo l’ho lasciato ammalato a Mileto” (2 Timoteo 4:20).

“Dio governa e controlla ogni cosa” e “può fare tutto ciò che gli piace”, ma il suo piano è che i suoi figli ubbidiscano, lo seguano e vivano nella fede e la pace, ma non nella ricchezza o sempre in salute.

Il segreto di una fede autentica

Se Dio non esaudisce una preghiera di un suo figlio, il motivo non è perché non si ha “abbastanza” fede per essere ascoltati o guariti. Tra le condizioni che Dio ha posto per rispondere alle nostre preghiere non c’è la clausola di una “quantità sufficiente di fede”. La fede non basta mai, perché non è la fede, da sola, che possa aiutare o risolvere alcunché, ma è Dio che esaudisce. Dio, non la fede.

La fede, sia chiaro, è necessaria (Ebrei 11:6) e dev’essere posta in Dio sovrano e onnipotente. È questo il segreto di una fede che porta la salvezza, che porta una guarigione.

Gesù ha detto: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: «Sradicati e trapiantati nel mare», e vi ubbidirebbe” (Luca17:6).
L’espressione “un granello di senape” era un modo di dire per indicare la misura minima possibile. Perciò, il problema non è di avere una certa quantità di fede, ma proprio di averne.

Avere fede in Dio, fede in ciò che ha rivelato nella Bibbia, è il fatto discriminante per ricevere o meno ciò che Egli promette nella sua Parola. Avere tantissima fede in chiunque altro o qualunque altra cosa non vale nulla. Fede in te stesso, fede nelle promesse umane, fede negli idoli o in santi morti non può raggiungere nessun risultato.

A pensarci bene, però, “avere fede” in Dio non è affatto nelle possibilità umane perché, come spiega la Bibbia, tutti gli esseri umani sono totalmente separati da Dio a motivo del loro peccato.

La fede autentica nasce dall’udire la Parola di Dio (Romani 10:17) e spinge l’uomo o a voler nascondersi da Dio o a implorare il perdono per tutto il peccato che lo separa da Lui. Soltanto chi si umilia e chiede perdono a Dio, potrà di seguito, e a motivo di quell’atto di fede, fargli una richiesta con fede e sapere che sarà esaudita, se è secondo la sua volontà. Dio risponde alle nostre preghiere per il nostro bene. Se le rifiuta, non è quindi per la nostra mancanza di fede, ma perché Lui, sovrano e onnisciente Dio, ha un piano per benedirci più completamente, in un altro modo.

Nell’Anno Nuovo, Dio ci benedirà oltre ogni limite se siamo in comunione con Lui e  impariamo a pregare per le cose che sono nel suo cuore per noi e per i nostri cari.

— Guglielmo Standridge