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Commentario Romani 9 - 16

Romani 9-16

COMMENTARIO ALLA LETTERA DI S. PAOLO AI ROMANI, 9-16

di John MacArthur
Pagine 400
Euro 21,00 + spese postali

Con la stessa chiarezza e fedeltà al testo biblico con cui ha esaminato le dottrine della fede e della salvezza, nel primo volume del suo commentario, dedicato ai primi otto capitoli dell’Epistola di Paolo ai Romani, John MacArthur continua, in questo volume, a spiegare il rapporto del popolo di Dio, gli Ebrei, con il Nuovo Patto e le promesse fatte da Dio a loro riguardo.

Molti Ebrei avrebbero potuto credere che Dio avesse abbandonato il suo popolo e rinnegato le sue promesse, fatte loro secoli prima. Ma Paolo risponde alle loro domande e obiezioni, contenute nei capitoli 9-11 dell’Epistola, dimostrando che i profeti antichi avevano già previsto non solo la venuta del Messia, ma anche la reazione degli Ebrei alla sua venuta.
Nei capitoli 12-16, della sua lettera, Paolo prosegue il suo insegnamento, descrivendo in modo dettagliato come la vita spirituale avrebbe cambiato ogni lato del comportamento dei credenti, permettendo loro di vivere santamente alla gloria di Dio.

Di nuovo, MacArthur scrive un commentario, non tecnico, accessibile ad ogni lettore che desideri comprendere e spiegare ad altri il meraviglioso piano di Dio per la salvezza dell’uomo. Ricco di riferimenti ad altri passi della Bibbia, questo volume illustra le dottrine e i punti ritenuti difficili in questa importante lettera.

È un libro adatto a tutti, dal predicatore all’insegnante di scuola domenicale, e a ogni credente che desideri applicarsi seriamente allo studio dell’Epistola ai Romani, libro fondamentale per la comprensione del piano di Dio per il credente e la Chiesa.

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[Estratto dall'Introduzione]

Introduzione

LA LETTERA AI ROMANI risponde a molte domande sull’uomo e su Dio. Alcune delle domande più significative a cui risponde sono le seguenti:
Qual è la buona notizia di Dio?
Gesù è veramente Dio?
Com’è Dio?
Come può Dio mandare delle persone all’inferno?
Perché gli uomini respingono Dio e il suo Figlio Gesù Cristo?
Perché esistono false religioni e idoli?
Qual è il peccato più grande dell’uomo?
Perché esistono odio, crimini, disonestà, perversioni sessuali e tutti gli altri mali del mondo, e per quale motivo sono così diffusi e sfrenati?
In base a quale norma Dio condanna la gente?

LA LETTERA AI ROMANI parla a noi oggi con la stessa potenza con cui parlò agli uomini del primo secolo.
Ci parla, dal punto di vista morale, di adulterio, fornicazione, omosessualità, odio, assassinio, menzogna e disubbidienza civile. In campo intellettuale, rivela che l’uomo naturale è disorientato perché ha una mente reproba. Nella sfera sociale, spiega come dobbiamo relazionarci gli uni con gli altri.
Ci parla in ambito psicologico, svelandoci da dove proviene la vera libertà che libera gli uomini dal peso della colpa.
Su scala nazionale, ci mostra la nostra responsabilità nei confronti del governo umano.
A livello internazionale, rivela il destino finale della terra e in particolare il futuro di Israele.
Dal punto di vista spirituale, risponde alla disperazione dell'uomo offrendogli speranza per il futuro.
Teologicamente, insegna la relazione che esiste fra la carne e lo spirito, fra la legge e la grazia, fra le opere e la fede. Ma più di tutto, porta Dio stesso molto vicino a noi.

I capitoli 9-11 della lettera ai Romani sono fra i passi più affascinanti del Nuovo Testamento: sono ricchi di dottrine fondamentali e sono molto pratici. Si concentrano su Israele, l popolo eletto di Dio. Tuttavia, in tutta la storia della chiesa, questa sezione della lettera è stata spesso molto fraintesa.
Alcuni commentatori ed espositori della Bibbia quasi la ignorano. Altri la considerano una parentesi poco collegata, se mai lo è, con il resto della lettera.

Paolo aveva senza dubbio insegnato molte volte le verità fondamentali dei capitoli 9-11 della lettera ai Romani. Poiché aveva incontrato in precedenza dell’opposizione a queste verità, egli previde le domande e i ragionamenti che alcuni membri della chiesa in Roma avrebbero certo fatto, rispondendo con le parole ispirate di questi capitoli. Paolo risponde all’obiezione: se il vangelo di Gesù Cristo offriva la salvezza a tutti i Gentili, Dio doveva aver abbandonato il suo popolo antico d’Israele. Risponde anche alla domanda: se la salvezza viene dai Giudei ed è prima di tutto predicata ai Giudei, perché Israele, compresi i suoi maggiori capi religiosi, rifiutarono Gesù come Messia, Salvatore e Re?

Commentario alla lettera di S. Paolo ai Romani, capp. 9-16 © Associazione Verità Evangelica