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La Voce del Vangelo

La VOCE luglio 2023

Un articolo che parli principalmente agli uomini potrebbe non sembrare pertinente per le donne, ma non è così. Se sei una moglie scoprirai come pregare per tuo marito, se sei una mamma saprai come pregare e educare meglio i tuoi figli nella direzione giusta, e se non sei ancora sposata sarai spinta a cercarti un marito che faccia sul serio col Signore.

Quando La VOCE del Vangelo era ancora composto da otto pagine, le rubriche e gli articoli erano curati principalmente da Maria Teresa e Guglielmo, e io contribuivo con una rubrica dal titolo “Da Uomo a Uomo”.  

All’epoca mi capitava spesso di viaggiare e di visitare chiese in diverse parti d’Italia, e non di rado ricevevo feedback positivi per la mia rubrica. 

Una signora in particolare si era complimentata con me dicendo che apprezzava molto quello che scrivevo. 

Sorridendo la ringraziai, però le feci notare che non era diretto proprio a lei ma a suo marito. Lei ribatté subito: “Lo so, ma mio marito non legge, allora lascio il giornale aperto a quella pagina in bagno sperando che si incuriosisca e la legga.”

Dobbiamo ammettere che purtroppo molte volte noi uomini siamo poco propensi a riconoscere il nostro bisogno di migliorare in certe aree della nostra vita. Migliorare e agire di conseguenza. 

Sarà perché siamo preoccupati per altro, o perché non c’è nessuno che ci metta con le spalle al muro per farci prendere le nostre responsabilità. 

Mia nonna aveva una frase che mi ripeteva da ragazzino: “Davide, stai diventando un ometto, comportati bene!”

Oggi pare che si sia persa di vista l’importanza di comportarsi da uomini; la distinzione tra ruoli e comportamenti strettamente maschili o femminili si sta offuscando sempre di più. Essere uomini sembra qualcosa di antiquato, quasi da evitare. Addirittura, oggi che si vogliono affiancare a maschio e femmina altri 50 tipi di gender, suggerire a qualcuno di comportarsi da uomo susciterà sicuri dissensi.

Non deve sorprendere che il mondo abbracci ideologie sbagliate, lo fa da sempre. Paolo, più di duemila anni fa, scriveva: 

L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato. 

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati” (Romani 1:18-31). 

Quando Dio non fa più parte dei pensieri dell’uomo, vengono meno tutti gli argini contro la depravazione umana. Il peccato è considerato la normalità, e approvarlo una necessità. L’uomo si sostituisce a Dio, e Dio lo abbandona a fare tutto ciò che è sconveniente.

C’era da aspettarselo dal mondo, ma quando ideologie inique si infiltrano anche nella chiesa le conseguenze sono nefaste per le persone coinvolte. 

Ci sono ancora chiese sane, fedeli alla Parola di Dio, che affermano che Dio ha creato il maschio e la femmina, e che non esistono altri generi, ma la società fa di tutto per influenzare il modo di pensare perfino dei credenti. 

Molti cristiani infatti considerano porzioni delle Scritture, che per loro sono controverse e scomode, come retaggio di una cultura sorpassata, invece di considerare tutta la Bibbia autorevole e valida anche per i nostri tempi. 

Tra questi argomenti scomodi ci sono il ruolo e le responsabilità dell’uomo che rischiano di essere minimizzati o addirittura accantonati.

OCCHIO! SEMPRE E COMUNQUE

Paolo scriveva ai Corinzi: “Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, fortificatevi. Tra voi si faccia ogni cosa con amore” (1 Corinzi 16:13,14).

Nota bene: Paolo scrive “comportatevi virilmente” cioè “fate gli uomini. Comportatevi da uomini!” Sono parole vecchie di duemila anni ma attuali come non mai.

Questi due versetti sono carichi di istruzioni per noi uomini che rischiamo di essere lavativi nelle mansioni e nei doveri che Dio ha stabilito proprio per noi. È lui che ha creato il genere umano; ha certamente le idee chiare sui ruoli che ha assegnato alle sue creature.

Il versetto comincia con un presente imperativo: vegliate. Il significato di questa forma grammaticale è ovvio: fatelo, e fatelo sempre! Non basta farlo una volta per tutte, ma è un’azione continua.

Anche il verbo “vegliare” è significativo. A quei tempi nelle città c’erano sentinelle che vegliavano giorno e notte per proteggerle. Sempre all’erta e attente contro ogni minimo pericolo che poteva minacciare il popolo.

Questo concetto di essere vigili ricorre spesso nella Bibbia. Per esempio, Paolo scrive: “Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato” (Galati 6:1). Quel “bada bene” nella seconda parte del versetto dice la stessa cosa: guardati bene, perché anche tu non corra tale pericolo. 

Spesso questo comando viene usato collegato al peccato. Pietro scrive: “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1 Petro 5:8). 

Noi, che siamo credenti, dobbiamo stare attenti perché il diavolo e la società, influenzata da lui, mirano a distruggere il piano di Dio. Non a caso Giovanni avverte: “Badate a voi stessi affinché non perdiate quello per cui abbiamo lavorato, ma riceviate piena ricompensa” (2 Giovanni 8).

Ogni uomo deve fare attenzione e vegliare sulla sua vita perché Satana, con il peccato e con le distrazioni, vuole rendere vana l’opera di Dio in noi rendendoci incapaci di adempiere il nostro compito. 

Ogni uomo deve anche saper riconoscere quelle bugie che lo spingono a sminuire il ruolo che Dio gli ha dato nella famiglia e nella chiesa.

Paolo, quindi, voleva ricordare agli uomini di Corinto di vegliare e stare fermi nella fede. In pratica dovevano condurre una vita che onorasse Dio e il Signore Gesù. Essere un uomo di Dio è una priorità.

Esiste un cliché che vorrebbe il vero maschio cocciuto, duro, ostinato e autoritario. Paolo invece ricorda a noi uomini che dobbiamo fare ogni cosa con amore. I veri uomini svolgono i propri compiti spinti dall’amore per Dio e per gli altri. La vera mascolinità è personificata dal Signore Gesù, che ha fatto e detto ogni cosa motivato dall’amore.

OMETTO, È ORA CHE TU CRESCA

Paolo scrive: “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino” (1 Corinzi 13:11).

Il progresso naturale consiste nel crescere, maturare, e smettere con certi comportamenti per acquisirne altri. Alcuni uomini credenti, invece, sembrano accontentarsi dello stato in cui si trovano: sono paghi di svolgere le loro mansioni sì ma, a guardar bene, fanno esattamente come i non credenti, solo con un atteggiamento migliore e senza compromessi. Parlo del provvedere per le necessità della famiglia. È sicuramente il dovere del maschio, infatti Dio si aspetta la stessa cosa anche dai non credenti. Ma dai capifamiglia credenti lui esige di più.

La prima responsabilità di ognuno è quella di crescere spiritualmente. Di specchiarsi regolarmente nella Parola di Dio – da solo per conto proprio, e collettivamente nella chiesa locale – e cambiare secondo le istruzioni che si trovano in essa. 

Arrivare a non confrontarsi più con le Scritture porta a illudersi che Dio sia soddisfatto, quando non lo è per niente. 

L’uomo credente deve maturare nella sua fede e imparare a rendersi utile spiritualmente per coloro che Dio ha messo nella sua vita.

Le qualifiche del diacono che troviamo in 1 Timoteo 3 non sono requisiti di pochi supercredenti. Non esistono cristiani del tipo base e poi quelli, che per le loro caratteristiche del tutto eccezionali, sono qualificati al diaconato.

“Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura. Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie. Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù” (1 Timoteo 3:8-10,12,13).

In questa lista di qualifiche non ce n’è una che non dovrebbe essere presente in ogni credente della chiesa. La differenza sta semplicemente nella maturità di ciascun individuo.

DOMANDE CHE ESIGONO UNA RISPOSTA

Il carattere del credente è forgiato dallo studio personale della Parola e dalla prontezza a metterla in pratica. 

Leggere e studiare la Bibbia per conto proprio è fondamentale, ma lo è anche l’essere assidui nel partecipare agli incontri della chiesa. 

Una chiesa che trascura l’insegnamento fedele alle Scritture offre solo caramelle al posto di una dieta sana. Come fa un uomo ad applicare la conoscenza della Parola al suo lavoro e alle sue finanze, agli affetti e ai rapporti, alle sue mete e ambizioni se si ciba solo di frasi fatte e di nozioni superficiali sulla fede?

Paolo avverte: “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se viviamo dello Spirito, camminiamo altresì guidati dallo Spirito” (Galati 5:16-18, 22-25).

La crescita spirituale non è casuale, e non avviene in automatico. Richiede scelte e mete chiare. È il risultato di duro lavoro, ma i suoi benefici saranno evidenti in ogni aspetto della propria vita.

Che tu sia single o sposato, con figli o senza figli, tocca a te curare consapevolmente e con attenzione il tuo progresso per la maturità.

Per il credente sposato c’è anche un altro compito fondamentale che la Parola di Dio comanda di adempiere. È triste che molti uomini non lo prendano sul serio. Provvedono forse prontamente nel mantenere la famiglia, ma trascurano di fatto il loro dovere di amare le mogli. Non sto parlando di ricordarsi degli anniversari o dei compleanni ma di amarle come dice l’apostolo Paolo in Efesini:

“Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso. Infatti nessuno ha mai odiato la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, poiché siamo membra del suo corpo” (Efesini 5:25-30).

Dio ordina al marito di amare la propria moglie curando la vita spirituale di lei, di essere coinvolto in prima persona nella sua crescita spirituale.

– Sei un esempio di crescita spirituale per tua moglie?
– Stai studiando e mettendo in pratica la Parola di Dio?
– Pregate insieme tu e lei?
– Parlate di cose spirituali insieme?
– Siete trasparenti nell’affrontare le vostre vittorie e le vostre sconfitte?
– Tua moglie trova in te un punto di riferimento per le questioni spirituali?
– Siete un esempio di assiduità nel frequentare le riunioni della chiesa, ed è una priorità per te che tua moglie possa frequentarle?

Non essere proprio tu fra quei molti uomini che non svolgono il loro ruolo di mariti in modo vigilante e amorevole! 

Non permettere alla vita di tutti i giorni di soffocare i tuoi sforzi di fare diligentemente ciò che Dio si aspetta da uno sposo credente.

Chi ha figli ha poi altre grandi responsabilità nell’allevarli. Il piano di Dio è che ogni uomo sia il punto di riferimento principale per la crescita nella fede dei figli. È proprio il padre che crea l’atmosfera cristiana nella famiglia.

Fa riflettere che molti padri s’interessano e vogliono influenzare la scelta della squadra del cuore nei figli. Spesso sento dire che tifare una squadra è una “fede”. Ma francamente a Dio non importa per quale squadra tifa tuo figlio, piuttosto gli importa se crede in Cristo o no! Per questo motivo è scritto:

Questi sono i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che il SIGNORE, il vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese nel quale vi preparate a entrare per prenderne possesso, così che tu tema il tuo Dio, il SIGNORE, osservando, tutti i giorni della tua vita, tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandamenti che io ti do, affinché i tuoi giorni siano prolungati. 
Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città (Deuteronomio 6:1,2,5-9).

In famiglia Dio si aspetta che tu sia il punto di riferimento spirituale per i tuoi.
Lui sa che non sei perfetto, ma lo stesso si aspetta e desidera, anzi comanda, che tu ti comporti da uomo, sia vigile e che svolga bene il ruolo che ti ha affidato. 
Permettimi quindi di farti ancora qualche domanda:

– Ami Dio più di ogni altra cosa?
– Cosa fai per ricordati sempre di lui?
– Osservi il comandamento di Dio di educare nella fede i tuoi figli?
– Come parli della fede ai tuoi la mattina, la sera e durante il giorno?
– In che modo la tua fede è espressa, insegnata e vissuta a casa tua? 
– La esprimi e la vivi con chiarezza e in modo amorevole?

 Tu e io abbiamo molti nemici che vogliono frenare la nostra ubbidienza e distoglierci dal nostro ruolo di mariti e padri. Il primo ostacolo siamo tu e io! 

Vegliare, dunque. Stare fermi nella fede. Comportarsi virilmente. Fortificarsi. E che si faccia ogni cosa con amore.

Se queste non sono le nostre priorità allora non ci stiamo comportando da uomini. Non siamo quel tipo di persone che Dio vuole.

Se hai letto fin qui, mettiti in discussione, e chiediti cosa puoi fare di pratico per migliorare nella tua vita personale, nella tua famiglia e nella chiesa.

E se per caso hai letto questo articolo solo perché l’hai trovato in bagno, considerati benedetto: hai una moglie che ti vuole bene e aspetta che tu possa manifestare tutto il tuo potenziale di un uomo di Dio che la aiuti a crescere nella fede. 

Davide Standridge

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”Vivere

VIVERE CRISTO IN FAMIGLIA
di Jay E. Adams  
Pagine 144 
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 ”IlDODICI UOMINI ORDINARI
di John MacArthur 
Pagine 236 
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