La VOCE novembre 2023
Negli anni ’90 quando il casco era ancora obbligatorio per tutti i motociclisti della Florida, l’avvocato Ron Smith fece una lunga e faticosa battaglia per il diritto individuale di decidere se indossarlo o meno.
Smith era un membro di ABATE, un’associazione che per anni fece pressioni contro questa legge, finché nel 2000 questa fu modificata, consentendo ai motociclisti di circolare senza casco, a patto di avere 21 anni e di avere un’assicurazione sanitaria che garantisse la copertura di 10.000 dollari in caso di lesioni da incidente motociclistico.
L’anno scorso, Smith e la sua compagna Brenda Jeanan erano diretti a un funerale quando la loro moto si è schiantata contro un camion che proveniva da direzione opposta, uccidendoli. Avevano 66 e 62 anni, e nessuno dei due indossava il casco.
Il casco può salvare la vita. Ma lo sapevi che per essere efficace e proteggere non bisogna mai farlo cadere?
Un casco infatti è progettato per assorbire i colpi, ma è concepito per farlo bene una volta sola. Se subisce un urto, esaurisce la sua funzione perdendo la sua capacità di proteggere il capo in caso di incidente.
Ebbene, c’è un altro campo in cui è importante proteggere la testa: durante le battaglie spirituali. Affrontarle senza indossare l’elmo è come sfidare il traffico delle nostre città in moto senza casco: è da incoscienti!
QUESTA È LA BATTAGLIA di Satana contro il Dio eterno, che coinvolge anche noi giorno e notte da quel giorno in cui siamo diventati figli di Dio.
Il comando del Signore è di prendere l’elmo della salvezza e indossarlo sempre. Fa parte di quell’armatura che lui ha preparato per noi e che deve essere indossata completa di tutti i suoi pezzi. È descritto perfettamente nella lettera di Paolo agli Efesini:
“Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
“Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere.
“State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.
“Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.
“Pregate per tutti i santi, e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunci francamente, come conviene che ne parli.” —Efesini 6:10-20
Satana ha l’obbiettivo di sviare e confondere il credente proprio nei suoi ragionamenti.
L’ha fatto con Adamo ed Eva che hanno dato ascolto alle bugie del serpente, e ancora oggi tutta la razza umana ne paga le conseguenze.
L’ha fatto con Giobbe che ha dovuto combattere contro i ragionamenti della moglie, dei suoi amici e contro i suoi stessi pensieri in mezzo alla sofferenza atroce che stava vivendo.
Anche il Signore Gesù ha dovuto osteggiare le menzogne di Satana quando ha subito le sue tentazioni nel deserto.
Proteggere la mente contro influenze sataniche e peccaminose non è solo logico e di buon senso, ma è una questione di vita o di morte!
E per proteggerla serve un elmo adatto.
L’elmo tipico dell’esercito romano, ai tempi del Nuovo Testamento, aveva la forma di una coppa semisferica di ferro, talvolta coperta col bronzo. Aveva un paranuca di metallo che scendeva dietro per coprire il collo arrivando fino alla corazza, e un rinforzo frontale che proteggeva la faccia. Due paragnatidi di metallo proteggevano le orecchie e le guance. L’elmo lasciava scoperti solo gli occhi, il naso e la bocca.
Con tutto questo metallo l’elmo era piuttosto pesante e scomodo da indossare, per questo veniva imbottito di cuoio e stoffa, ed era legato sotto il mento con un laccio di pelle.
Era fondamentale che fosse resistente al massimo, per reggere i colpi di grosse spade, di martelli o asce speciali da guerra, perché potesse proteggere la testa e il cervello del legionario.
LA PAROLA GRECA che nel passo in Efesini è tradotta con il termine “prendete”, è resa altrove nella Bibbia con “ricevete”, “prendete e accettate quello che è evidente”. Significa che questo elmo, come tutti i componenti dell’armatura spirituale, dato che Dio ce l’ha fornito, è sempre a nostra disposizione.
È chiamato l’elmo della salvezza per sottolineare l’opera di Cristo sulla croce.
Quest’opera, tramite la quale ci ha salvati per sempre, rappresenta:
- il più grande atto d’amore mai mostrato
- il più grande bisogno dell’uomo
- la più grande ingiustizia mai perpetrata
- l’evento più straordinario mai successo
- il momento umanamente più incomprensibile dell’universo
- l’evento più travisato dall’uomo
La salvezza è frutto del suo amore
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
La salvezza è una protezione abbondante e garantita
“Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira. Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione” (Romani 5:8-11).
La salvezza dà chiarezza e sicurezza
“Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche mio Padre, e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto»” (Giovanni 14:5-7).
Ogni essere umano ha un bisogno disperato di essere salvato, anche se la maggior parte delle persone lo nega.
“Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunciata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito” (Ebrei 2:3).
Nella sua lettera agli Efesini, Paolo descrive questa salvezza che ci trasforma per sempre:
Ci vivifica
“Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d’ira, come gli altri” (Efesini 2:1-3).
Ci mostra come Dio ci ha amati quando eravamo suoi nemici
“Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù” (Efesini 2:4-7).
È una salvezza che, dall’inizio alla fine, dipende esclusivamente da Dio che ci ha salvati per vivere per lui
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:8-10).
Come si indossa allora questo elmo? Basta una sola volta o bisogna indossarlo sempre?
L’elmo, la salvezza, deve proteggerci dalle bugie che facilmente si insinuano nella nostra mente. Satana vuole scoraggiarci e bloccarci in modo che non viviamo una vita appagante e gioiosa, e vuole impedirci di crescere e maturare nel nostro rapporto con Dio. E usa tutto ciò che è contrario alle verità di Dio sulla salvezza.
Certe volte attacca la nostra mente con bugie terribilmente atroci, e se non siamo protetti rischiamo di soccombere e avremo pian piano una vita spirituale sempre più sterile.
- Sono veramente salvato?
“Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1). - Posso perdere la salvezza?
“Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti, sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:37-39). - Ho veramente creduto?
“Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione” (Romani 5:10,11).
La salvezza è un dono di Dio: è lui che ci chiama, che ammorbidisce il nostro cuore, che ci apre gli occhi spirituali, che produce la fede in noi e ci mantiene salvati.
È proprio per questo che dobbiamo continuare a tornare alle verità basilari della salvezza. Sono esse che ci proteggono dai dubbi, dalle paure che ci assalgono così facilmente.
Infatti, la Bibbia non dice che dobbiamo sentirci salvati o che dobbiamo continuamente avere delle esperienze particolari, ma che dobbiamo vivere per fede continuamente.
E Paolo ribadisce: “Poiché non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti, chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Romani 10:12,13).
Scoraggiarsi è normale, ognuno di noi davanti alla propria imperfezione e alle ripetute mancanze può chiedersi se è veramente salvato.
L’apostolo Paolo lo sapeva, perciò ha scritto:
“Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato. Poiché ciò che faccio io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio.
“Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
“Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.
“Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me.
“Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l’uomo interiore, ma vedo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra.
“Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
“Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così, dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato” (Romani 7:14-25).
Quello che spicca in questo passo è la reazione di Paolo davanti al peccato che è così diversa da quella di chi non è un vero credente. Lui odia il suo peccato, lo chiama “male”, ammette che non lo vuole commettere, e che ci combatte continuamente. Non desidera altro che essere liberato per sempre da questa battaglia. Ma, nel frattempo, Paolo si mette l’elmo della salvezza e protegge la sua mente continuando a vivere in un modo che piace a Dio.
Anche Pietro spinge i credenti a valutare l’autenticità della loro fede, e parla di indossare l’elmo della salvezza:
“La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina, dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.
“Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’autocontrollo, all’autocontrollo la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore.
“Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo.
“Ma colui che non ha queste cose è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati.
“Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai. In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo” (2 Pietro 1:3-11).
Dobbiamo conoscere, ricordare e meditare le preziose verità e le promesse di Dio che parlano della salvezza e che sono scritte nella sua Parola. Farlo e rifarlo. Costantemente. Come Satana ci inquina i pensieri con le sue bugie insinuando il dubbio, così noi dobbiamo disintossicarli attraverso la Bibbia e mettere in pratica ciò che impariamo.
È questo, in essenza, l’elmo della salvezza e la sua funzione. Allora vivremo aspettando con speranza la coronazione del nostro cammino di salvezza, quando entreremo nel regno di Gesù Cristo il nostro Signore alla fine della nostra vita. E sarà un nuovo inizio!
Nessun soldato con buon senso va in guerra senza un elmo.
E tu, ti consideri un credente in Cristo? Hai ricevuto per fede il perdono dei tuoi peccati e la salvezza eterna della tua anima? Lo hai chiesto a Dio questo perdono?
Se hai creduto in Gesù, non puoi limitare la tua fede a un evento o una tua esperienza di anni fa, ma devi indossare sempre la protezione che Dio ha preparato per te dal giorno che ti ha salvato.
E se quel giorno ancora non c’è stato... fallo oggi!
Sappi che se pensi di non aver bisogno di proteggere la tua mente, ti esponi al pericolo di scoraggiarti, di essere vinto dai dubbi, e di non raggiungere il tuo pieno potenziale spirituale in Cristo. È ora per te di cercare l’elmo e indossarlo!
—Davide Standridge
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- Pubblicato in La VOCE del Vangelo