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Vivi la Parola

Davide Standridge

Davide Standridge

Cosa stiamo chiedendo quando preghiamo a Dio di benedirci?

Salmo 67:1-3


Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
faccia egli risplendere il suo volto su di noi, [Pausa]
affinché la tua via sia conosciuta sulla terra
e la tua salvezza fra tutte le genti.
Ti lodino i popoli, o Dio,
tutti quanti i popoli ti lodino!

Il salmista fa una richiesta meravigliosa a Dio. Leggendola, siamo tutti pronti a unirci in un gioioso “Amen!”, perché anche noi desideriamo che Dio ci mostri la sua grazia e ci benedica. Ma come definiamo la benedizione è diverso per ognuno di noi. Probabilmente le prime cose che ci vengono in mente sono quelle più concrete e tangibili.

Cosa ti fa esclamare che Dio ti ha benedetto? Ricordi l’ultima volta quando l’hai detto a qualcuno? C’entra forse qualcosa che avevi ricevuto, una situazione difficile che hai potuto evitare, l’attenzione che qualcuno ha avuto per te? Spesso, forse troppo, benedizione o grazia è per noi qualunque cosa renda la nostra vita più facile e confortevole. Con molta facilità pensiamo che “il volto di Dio che risplende su di noi” si riferisca a situazioni in cui Dio ci mostra la sua cura e grazia dandoci qualcosa di più di quanto ci aspettiamo.

Ho partecipato a diverse riunioni in cui questo passo è stato usato come una benedizione finale al termine del culto. Mentre i credenti l’ascoltavano, mi sono chiesto che tipo di speranze saranno sorte nei loro cuori e a cosa avranno pensato uscendo dalla chiesa.

Hai notato qual è la ragione per cui l’autore del salmo chiede a Dio di mostrare il suo favore ai figli d’Israele? È che tutte le nazioni conoscano le vie di Dio, e che il suo potere salvifico sia conosciuto tra tutti i popoli! C’è da domandarsi se è un motivo importante anche per noi. Ovviamente, diremmo subito di sì, ma con la nostra vita, che tipo di desideri e obiettivi dimostriamo realmente di avere?

E ora una domanda ancora più precisa: Quanto spesso lo stato eterno di quelli intorno a noi ci spinge a chiedere a Dio di servirsi di noi, in qualunque modo necessario, affinché questi conoscano le sue vie e la sua potenza? È un pensiero che potrebbe cambiare drasticamente la nostra definizione di cosa vuol dire “Dio faccia risplendere il suo volto su di noi e ci mostri grazia e benedizione”.

Il fulcro della benedizione non sarà più il nostro benessere o interesse personale, ma la potenza di Dio nel perdonare e sostenere i suoi in un mondo corrotto e pieno di peccato.

In che modo i pensieri del salmista, riguardo alla salvezza di tutte le nazioni, rispecchiano il nostro atteggiamento verso le missioni nel mondo? Siamo consapevoli del bisogno che c’è? Siamo motivati a pregare per le moltitudini che muoiono e che devono fare i conti con il giudizio eterno di Dio senza aver mai sentito nessuno spiegare loro la buona novella della salvezza?

Abbiamo chiesto a Dio di aumentare la nostra preoccupazione e premura per le anime perdute? Le nostre offerte e le nostre preghiere dimostrano la misura d’interesse che abbiamo per le missioni nel mondo, o, al contrario, evidenziano la nostra mancanza di amore pratico per le nazioni.

Lo scopo finale del salmista è che le nazioni lodino Dio. È quello di cui ha scritto l’Apostolo Giovanni nel libro di Apocalisse:

Apocalisse 7:9-12
Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello». E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen».

Che scena straordinaria! Moltitudini di persone da ogni nazione, di lingue diverse, che vivevano in luoghi diversi e affrontavano difficoltà e prove più disparate, adesso sono unite davanti al trono di Dio, pienamente consapevoli della sua maestà e splendore. Lo lodano, perché sanno che la loro salvezza è stata resa possibile dalla morte e resurrezione di Cristo.

Oggi, il nostro Dio continua a salvare le persone in vista di quel gran giorno in cielo. Come suoi strumenti per portare persone a Lui, non dobbiamo più vivere da egoisti, ma fare ogni cosa alla sua gloria, chiedendogli di renderci più pronti e preparati per condividere il vangelo agli altri.

Adesso, quando chiedi a Dio di benedirti e di far risplendere il suo volto su di te, sono sicuro che una maggiore comprensione accompagnerà la tua preghiera.

Le nazioni si prostreranno davanti a Dio

Salmo 67:4-7


Le nazioni gioiscano ed esultino,
perché tu governi i popoli con giustizia,
sei la guida delle nazioni sulla terra. [Pausa]
Ti lodino i popoli, o Dio,
tutti quanti i popoli ti lodino!
La terra ha prodotto il suo frutto;
Dio, il nostro Dio, ci benedirà.
Dio ci benedirà,
e tutte le estremità della terra lo temeranno.


L’autore del salmo ricorda che Dio guida le nazioni con equità e giustizia. Lode spontanea per questa cura divina è la reazione dovuta.

È evidente che il mondo è nel caos più totale. Le nazioni soffrono sotto il comando di governi totalitari. Guerre civili divampano a causa dell’odio tra religioni o etnie. Ostilità decennali tra paesi provocano conflitti armati. Calamità naturali mietono distruzione e sofferenza.

Dov’è Dio in tutto questo? Secondo questo salmo, Egli è attivo su due fronti: sta giudicando le persone e sta attirando i suoi a sé. Egli è all’opera e la sua gloria sarà manifestata. Un giorno, ogni ginocchio si piegherà e ogni uomo e donna riconoscerà la sua maestà e signoria.

Romani 14:11-12
infatti sta scritto: «Come è vero che vivo», dice il Signore, «ogni ginocchio si piegherà davanti a me, e ogni lingua darà gloria a Dio». Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.

Filippesi 2:9-11
Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

Noi credenti, come reagiremo a queste verità?
Prima di tutto, abbiamo la ferma certezza che Dio ha il pieno controllo di ogni cosa. Non ci ha abbandonati nelle mani di governanti malvagi, ma ci cura e ci scruta con attenzione continuamente. Egli sta compiendo i suoi scopi perfetti, perciò non abbiamo motivo di preoccuparci.

In secondo luogo, abbiamo la responsabilità di raggiungere le nazioni con il Vangelo. Dio ha scelto di usare i suoi per raggiungere i perduti. Dobbiamo farlo ad ogni costo.

2 Timoteo 2:8-10
Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo, per il quale io soffro fino ad essere incatenato come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata. Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch'essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.

Durante il ministero di Paolo, alcuni avevano messo in discussione la sua autorità e i suoi metodi a causa delle sofferenze che pativa. Ma egli ricorda ai suoi lettori tutta la potenza e veridicità del Vangelo: Gesù è risorto, ha sconfitto il peccato e la morte! La sua parola non è impedita dal volere dell’uomo o dagli schemi del diavolo. Paolo era certo che ci fossero degli eletti di Dio che avevano bisogno di essere salvati. Era il suo dovere sopportare tutto per amore di quelli che avrebbero creduto alla buona novella.

Paolo ha vissuto in un periodo di grande ingiustizia, in cui molti popoli erano dominati da altre nazioni e soprusi sociali erano la norma. Ma, invece di concentrarsi sulle colpe dei governi, rivolgeva la sua attenzione sempre sulla sola e vera speranza, il Vangelo che trasforma i cuori delle persone.

Spargere il Vangelo nel mondo deve essere la nostra priorità: proclamare Cristo e istruire i credenti delle chiese locali, facendo loro discepoli di Cristo. Oggi molti credenti e missionari fanno grandi sforzi per soddisfare i bisogni materiali, piuttosto che quelli spirituali, delle persone. Benché sia una cosa nobile da fare, non deve rimpiazzare la nostra responsabilità primaria di affrontare lo stato spirituale degli uomini. Questo salmo ci esorta a riconsiderare il nostro impegno nel raggiungere i perduti intorno a noi e nel mondo intero.

Romani 1:14-17
Io sono debitore verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti; così, per quanto dipende da me, sono pronto ad annunciare il vangelo anche a voi che siete a Roma. Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà».

Quattro cose devono essere chiare nella nostra mente.
Primo: come credenti siamo in obbligo, predicare il Vangelo è una nostra responsabilità.
Secondo: dobbiamo essere pronti ad agire.
Terzo: non dobbiamo vergognarci. Il messaggio che predichiamo non è nostro, è la potenza di Dio.
E infine, dobbiamo essere fedeli, perché Dio ha stabilito che il suo messaggio sia proclamato dai suoi figli.

Che Dio ci benedica e ci usi per raggiungere i perduti per Cristo! È la sola speranza per un mondo nella disperazione.

Costante cura, costante lode

Salmo 71


In te confido, o SIGNORE, fa' che io non sia mai confuso.
Per la tua giustizia, liberami, mettimi al sicuro!
Porgi a me il tuo orecchio, e salvami!
Sii per me una rocca in cui trovo scampo,
una fortezza dove io possa sempre rifugiarmi!
Tu hai dato ordine di salvarmi,
perché sei il mio baluardo e la mia fortezza. (vv. 1-3)

Lo scrittore del salmo si accosta con umiltà al Signore, il suo rifugio e soccorritore. Dipendere da Dio non è una novità per lui: è uno stile di vita. Si rivolge di continuo al Signore, pieno di fiducia, perché Egli ha promesso di salvarlo.

Mio Dio, liberami dalla mano dell'empio,
dalla mano del perverso e del violento!
Poiché tu sei la mia speranza,
Signore, Dio;
sei la mia fiducia sin dalla mia infanzia.
Tu sei stato il mio sostegno fin dal grembo materno,
tu m'hai tratto dal grembo di mia madre;
a te va sempre la mia lode. (vv. 4-6)

Per tutta la vita, il salmista ha dovuto affrontare delle avversità. Uomini ingiusti e crudeli lo circondano da sempre, ma la sua fiducia, fin dalla sua giovinezza, si basa sulla potenza del Signore. È consapevole del fatto che Dio è presente nella sua vita sin dal suo concepimento.

Che pensiero straordinario: Dio è il nostro protettore e si cura di noi addirittura da prima che fossimo nati! Questa verità meravigliosa è una sicurezza solida per tutti i genitori in attesa di un bambino: non ci sono errori, non c’è nascita che non faccia parte del piano perfetto di Dio. E mentre i figli crescono, attraverso le peripezie della vita, Dio è e continua ad essere coinvolto nella loro vita supervisionando la loro cura.

Quando penso alle famiglie sfasciate e le situazioni difficili e complicate in cui si trovano, è rassicurante sapere che Dio ha ogni cosa sotto controllo. Tutti noi conosciamo situazioni che ci spezzano il cuore, di bambini abbandonati dai loro genitori, o di figli che amiamo succubi di influenze sbagliate con effetti devastanti su di loro. È confortante sapere che, mentre preghiamo per i nostri cari, Dio è già coinvolto nelle loro vite e continuerà ad esserlo.

Io sono per molti come un prodigio:
tu sei il mio rifugio sicuro.
Sia la mia bocca piena della tua lode,
ed esalti ogni giorno la tua gloria!
Non respingermi nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando le mie forze declinano.
Perché i miei nemici sparlano di me,
e quelli che spiano l'anima mia tramano insieme,
dicendo: «Dio l'ha abbandonato;
inseguitelo e prendetelo, perché non c'è nessuno che lo liberi». (vv. 7-11)

Lo scrittore continua a riflettere sulla sua vita e si rende conto che le sue forze s’indeboliscono con l’età e che avrà sempre più bisogno di aiuto. Sa che per alcuni le sue difficoltà sono un segno che Dio lo abbia abbandonato, ma sa anche che altri sono incoraggiati dal suo continuo rifugiarsi in Dio.

O Dio, non allontanarti da me;
mio Dio, affrèttati a soccorrermi!
Siano confusi, siano annientati gli avversari dell'anima mia,
siano coperti di vergogna e disonore quelli che desiderano il mio male!
Ma io spererò sempre,
e a tutte le tue lodi ne aggiungerò altre.
La mia bocca racconterà ogni giorno la tua giustizia e le tue liberazioni,
perché sono innumerevoli.
Proclamerò i prodigi di Dio, il SIGNORE,
ricercherò la tua giustizia, la tua soltanto. (vv. 12-16)

Il salmista non cesserà di sperare nel Signore né di testimoniare ad alta voce della cura che Egli ha di lui. Si rende conto di non riuscire a ricordare gli innumerevoli interventi di Dio nel corso della sua vita; sa solo che ha ricevuto abbastanza benedizioni da riempire la sua bocca di lodi tutto il giorno.

È bellissimo sentire persone anziane esprimere continue lodi per il loro Dio. E quanto è confortante sapere che Egli continuerà a curare i nostri cari anche quando si invecchieranno!

Dio ha ispirato questo salmo per farci comprendere che la speranza che abbiamo in Lui copre l’intera nostra esistenza dalla nascita fino alla tomba. Il suo amore e la sua cura sono meravigliosi. Le nostre bocche dovrebbero essere piene di sue lodi. Le nostre parole dovrebbero dirigere quelli intorno a noi a vedere quest’amore protettivo del nostro Dio.

Oggi, mentre pregherai per i bisogni dei tuoi amici e conoscenti, gioisci anche della cura di Dio per loro.

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